Giovanni Philippone (S. Giovanni Gemini, 1922 – Pavia 1993) è stato un pittore italiano.
Giovanni Philippone nasce in Sicilia nel 1922. Anche se passerà fuori dall’isola la maggior parte della sua vita, la sua terra, le sue origini, il suo paesaggio resteranno fino all’ultimo il motore e il filo conduttore del suo percorso artistico.
Tra i suoi amici che saranno poi anche compagni di Accademia di belle Arti a Palermo: Antonio Sanfilippo, Carla Accardi, Ugo Attardi e Pietro Consagra. Tra i suoi insegnanti in Accademia: Guido Ballo.
E’ del 1945 la mostra indetta dalla Federazione del Partito Comunista a Palermo, a cui partecipa insieme a Sanfilippo, Guttuso, Attardi, e altri.
Nel 1946 si trasferisce a Milano dove termina gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera sotto la guida del maestro Aldo Carpi ed E. Thea per la storia dell’arte e dove gli viene assegnato il premio Hayez. E’ l’anno della “diaspora” del gruppo di amici che per anni avevano condiviso idee, amore per l’arte, fame e sogni. Infatti Sanfilippo e la Accardi si trasferiscono a Firenze, Consagra e Attardi a Roma. E da lì hanno inizio le diverse storie personali e i diversi percorsi artistici. Il bisogno di uscire dalla Sicilia, lontana e ai margini dei dibatti culturali e artistici, spinge questi giovani pittori ad avvicinarsi a quelli che sono i centri propulsori della cultura artistica in quegli anni; la sete di ricerca, la voglia di scoprire e di vivere in prima persona quello che sarà un periodo ricco di cambiamenti per la storia dell’arte italiana.
Nel 1946 espone al Fronte della cultura con Birolli, Cassinari, Chighine, Migneco, Morlotti, Paganin, Sassu, Testori.
Nel 1947, realizza per il municipio del suo paese, a cui periodicamente fa ritorno, un enorme affresco che rappresenta una scena campestre. Il tema del lavoro nei campi sarà un tema costante nella sua pittura, che sta a sottolineare in che modo un artista si ponga nei riguardi della realtà sociale. A questo proposito nel corso di un’intervista Philippone ebbe a dichiarare: “un artista rimane sempre legato alla sua terra, al paese natale, e il proprio paese non è solo la natura, ma gli uomini con i loro problemi, le loro ansie e aspirazioni e con la loro a volte inconsapevole visione poetica del mondo”.
Nel 1950 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’Accademie des Beaux Art sotto la guida di Leger e legando amicizia con Gino Severini.
Nel 1952, periodo nel quale ferveva la polemica tra “figurativo” e “astratto”, si trasferisce definitivamente a Milano dove, nel 1953, in occasione dell’esposizione alla galleria Bergamini, con Cighine, Paganin, Garau e Traverso, prende posizione con un manifesto riguardo la diatriba tra astrattismo e realismo socialista a favore di un superamento di entrambe le posizioni
Nel 1958 è presente con Guttuso, Mafai, Pizzinato, Migneco, Sassu e Manzù alla mostra “artisti Italiani” al museo Nazionale di Bucarest.
Il suo percorso artistico non subì scossoni o virate di tendenza, ma all’interno del discorso figurativo la maturazione del suo linguaggio rimase fedele ai suoi temi. In questa coerenza tematica si inseriscono sperimentazioni con altri materiali quali il vetro, a cui lavorò negli anni 1953/54,collaborando con gli architetti Terzaghi e Magnaghi o la ceramica intorno al 1956/60. Si perfezionerà poi nella tecnica dell’incisione con il suo stampatore e amico R. Cervi, recuperando e rielaborando le antiche metodologie che furono dei grandi maestri attualizzandole e appropriandosene.
Nel 1960 espone al Salon de L’Art libre (Palais des Beaux Arts di Parigi).
Nel 1961 sposa Dora Damen, figlia di Onorato Damen, fondatore con A. Bordiga nel 1921 del Partito Comunista d’Italia.
Trasferisce lo studio in alcuni locali dell’ex fabbrica Alfa Romeo assieme ad altri artisti tra i quali lo scultore Paganin. In quel periodo lavora molto con la modella; è di quegli anni infatti la produzione più numerosa di nudi. Oltre che allo studio della figura umana, si dedicò alla rappresentazione del paesaggio della sua terra, colta in maniera rapida e sintetica nei numerosi acquarelli eseguiti durante i soggiorni siciliani e rielaborati nei quadri nello studio milanese.
Alla Galleria S. Fedele
Con lo scultore Giovanni Paganin
Con il maestro Aldo Carpi e il critico Monteverdi
Nel 1964 espone alla Galleria Burdeke di Zurigo dove “….la sua pittura, piena di meridionale vitalità non è letteraria e mostra di aver assimilato in felice sintesi le influenze di una pittura attuale internazionale…”[11] Nella presentazione che in quell’occasione, gli fece il critico Titta Rosa riscontrò analogie nella pittura di Philippone con il mondo di Verga e di Pirandello.
Nello stesso anno tiene una personale all’Atelier Monpti di Monaco di Baviera, dove aveva già esposto un anno prima in una collettiva con la pittrice G. Sarno.
Nel 1965 il critico Mario Lepore, in occasione dell’esposizione alla galleria S. Fedele colse, su un fondo realistico, accenti espressionistici, di un espressionismo tutto meridionale.
Nel 1966 a Palazzo Reale di Milano partecipa alla III mostra d’arte contemporanea.
In occasione della personale alla Galleria d’arte Flaccovio a Palermo, Carlo Munari ebbe a scrivere nella presentazione: “ per Philippone la natura, l’uomo sono dati inalienabili. Da indagare, da capire, da evocare senza smarrirne la misura antica, senza perderne le sembianze eterne”.
Nel 1975 espone con Marino Ronchi al Museo Civico_Arengario di Monza.
Nel 1981 in occasione della personale alla Galleria Schettini di Milano, lo scrittore L. Sciascia ne firma la presentazione del catalogo.
Continua la sua attività espositiva fino al 1986 con la personale a Torino alla galleria Arteincornice. Da quel momento si è dedicato alla realizzazione di tele e bozzetti commisionatogli per chiese e cappelle in Sicilia. Una sorta di ritorno ideale alla sua terra e ai temi e ai ricordi della sua infanzia. Figure bibliche e di santi sono infatti rappresentati sullo sfondi di paesaggi conosciuti, o in interni di stampo contadino; la rappresentazione sacra e il quotidiano si fondono in un insieme armonico.
Nel 1995, a due anni dalla morte, il critico Mario De Micheli firma il catalogo postumo.
Nel 1996 il suo paese di nascita da il suo nome al principale comprensorio scolastico e nel 2009 gli dedica una piazza cittadina e un opuscolo che riassume la vita e le opere sul territorio di S. Giovanni.
Nel 2008 si inaugura a Trani una sua mostra antologica a Palazzo Palmieri.
Nel 2013 si inaugurano 3 sale permanenti dedicate a Philippone presso il palazzo Comunale ex Collegio dei Filippini ad Agrigento. Le sale sono state inaugurate in occasione della parallela mostra antologica organizzata per il ventennale della sua morte.
Indice delle mostre
1945 – Palermo – collettiva (Sanfilippo, Guttuso, Attardi, Accardi) – Libreria Flaccovio
1946 – Milano – Accademia di Brera – Premio Hayez
1946 –Milano – collettiva – Fronte della Cultura ( Birolli, Cassinari, Chighine, Migneco, Morlotti, Paganin, Sassu, Testori, Cavaliere, Crippa, Dova, Francese, Kodra, Treccani e Vedova)
1952 – Milano – Galleria Bergamini (Chighine, Paganin, Garau, Traverso)
1958 – Milano – personale – Galleria d’arte Selezione
1958 – Palermo – Mostra Nazionale Artisti Siciliani – Galleria del Banco di Sicilia
1958 – Alessandria – personale – Galleria La Maggiolina
1958 – Palermo – collettiva – Premio De Gasperi – Galleria del Banco di Sicilia
1958 – Francia – premio “Triennale de la Jansonne”
1958 – Bucarest – Museo Nazionale – Artisti Italiani – La Colonna ( Guttuso, Mafai, Sassu, Manzù, Migneco, Purificato, Bueno, Attardi, Treccani)
1959 – Sesto Calende-Palazzo Comunale-Pittori D’Oggi – Galleria Cesare da Sesto
1960 – Parigi – Salon de l’Art libre (Palais de Beaux–Art de la Ville de Paris)
1961 – Milano – Ritratti di critici – Galleria Montenapoleone
1961 – Marsala – 1°mostra nazionale di pittura contemporanea
1961 – Milano – EIDAC-Mostra piccolo quadro
1962 – Palermo – Salone delle Esposizioni del Banco di Sicilia-Premio Sicilia Industria
1962 – Milano – EIDAC-Disegni e Incisioni artisti contemporanei
1963 – Capo d’Orlando – 6° mostra nazionale di pittura promossa dal Comune di Capo D’Orlando
1964 – Palermo – “Sicilia ‘64” – galleria delle mostre del Banco di Sicilia
1964 – Zurigo – personale – Galleria Burdeke
1964 – Monaco di Baviera – personale – Galleria Monpti
1965 – Milano – personale – Galleria San Fedele
1965 – Alessandria – personale – Galleria San Giorgio
1965 – Munchen – Italianische Maler, – personale – Atelier Monpti
1965 – Munchen – Galerie “Studio 20”
1965 – Abano Terme – collettiva_La Clessidra
1966 – Milano – personale – Galleria Mainieri – Palazzo Reale
1966 – Milano – III mostra d’arte contemporanea
1967 – Lecco – personale – Galleria Cà Vegia
1968 – Corsico – personale – Centro Culturale Adsum
1971 – Milano – personale – Galleria Schettini
1973 – Palermo – personale – Galleria Flaccovio
1974 – Milano – personale – Biblioteca Comunale
1975 – Monza – Arengario (Ronchi , Philippone)
1980 – Campione d’Italia – personale – Galleria Civica
1980 – Roma – Centro Culturale Polivalente
1981 – Milano – personale – Galleria Schettini
1981 – Palermo – personale – Galleria L’Asterisco
1984 – Milano – personale – Galleria Schettini
1986 – Torino – personale – Galleria Arteincornice
2008 – Trani – mostra antologica – Palazzo Palmieri
2013 – Agrigento – mostra antologica nel palazzo Comunale ex convento dei Filippini
2019 – San Giovanni Gemini – retrospettiva – Centro espositivo Palafiere
2020 – Agrigento – retrospettiva – Pinacoteca Civica
2020 – Palermo – retrospettiva – Palazzo Sant’Elia